breve introduzione
una ricerca pilota
A titolo di precisazione, si tenga presente che questa ricerca non ha la pretesa di porsi come fonte di informazioni assolute e incontrovertibili. Trattandosi di una ricerca di dottorato, diciamo che di certo rappresenta il meglio che potessi fare con il tempo e le risorse disponibili in quell'ambito. Più che altro credo che questo progetto possa essere apprezzato come "ricerca pilota", con il principale obbiettivo di compiere un'analisi preliminare e sperimentale su come il tema del diritto d'autore nell'era digitale possa essere studiato e approfondito con strumenti più tipicamente sociologici e non strettamente giuridici o economici. La mia speranza è quella di avere l'occasione di poter in futuro riprorre la survey (la stessa o più probabilmente una simile, rinnovata e migliorata), che permetta di raccogliere molti più dati e di coprire un campione statisticamente più ampio e significativo. Anche per questo, sappiate che ogni commento e suggerimento che vorrete lasciare sulle pagine di questo sito sarà per me preziosissimo, proprio nell'ottica di una futura riproposizione della ricerca. Il progetto dunque è davvero "aperto"... e non solo dal lato della licenza adottata.
obbiettivi della ricerca
come citare questo progetto
Forse qualcuno necessita un riepilogo delle puntate precedenti.
Mi chiamo Simone Aliprandi, sono un avvocato attivo nel campo del diritto dell'ICT e della proprietà intelettuale, e svolgo parallelamente attività di ricerca indipendente e divulgazione.
Il 1° febbraio 2011 annunciai su Internet (attraverso vari canali come mailing lists, social network, articoli...) l'apertura di una web survey su alcuni aspetti di carattere sociologico relativi al diritto d'autore nell'era digitale. Si trattava di un questionario abbastanza consistente che ho realizzato come parte della mia ricerca di dottorato e che ho appunto promosso online sia in versione italiana che in versione inglese.
Fin dall'inizio ho sempre promesso "solennemente" che tutti i risultati della ricerca (ovvero i dati e le opere scientifiche e divulgative basate su di essi) sarebbero stati diffusi con un approccio "open", utilizzando licenze di libera distribuzione. Adesso che il mio dottorato si è concluso e ho discusso la tesi, è giunto il momento di tener fede a questa promessa.
Questo sito, quindi, è una sorta di estratto/derivazione della mia tesi di dottorato intitolata "Il diritto d'autore nell'era digitale. Una ricerca empirica su comportamenti, percezione sociale e livello di consapevolezza tra gli utenti della rete" e discussa nel gennaio 2012 presso il dottorato in Società dell'informazione dell'Università di Milano Bicocca.
Mi chiamo Simone Aliprandi, sono un avvocato attivo nel campo del diritto dell'ICT e della proprietà intelettuale, e svolgo parallelamente attività di ricerca indipendente e divulgazione.
Il 1° febbraio 2011 annunciai su Internet (attraverso vari canali come mailing lists, social network, articoli...) l'apertura di una web survey su alcuni aspetti di carattere sociologico relativi al diritto d'autore nell'era digitale. Si trattava di un questionario abbastanza consistente che ho realizzato come parte della mia ricerca di dottorato e che ho appunto promosso online sia in versione italiana che in versione inglese.
Fin dall'inizio ho sempre promesso "solennemente" che tutti i risultati della ricerca (ovvero i dati e le opere scientifiche e divulgative basate su di essi) sarebbero stati diffusi con un approccio "open", utilizzando licenze di libera distribuzione. Adesso che il mio dottorato si è concluso e ho discusso la tesi, è giunto il momento di tener fede a questa promessa.
Questo sito, quindi, è una sorta di estratto/derivazione della mia tesi di dottorato intitolata "Il diritto d'autore nell'era digitale. Una ricerca empirica su comportamenti, percezione sociale e livello di consapevolezza tra gli utenti della rete" e discussa nel gennaio 2012 presso il dottorato in Società dell'informazione dell'Università di Milano Bicocca.
una ricerca pilota
A titolo di precisazione, si tenga presente che questa ricerca non ha la pretesa di porsi come fonte di informazioni assolute e incontrovertibili. Trattandosi di una ricerca di dottorato, diciamo che di certo rappresenta il meglio che potessi fare con il tempo e le risorse disponibili in quell'ambito. Più che altro credo che questo progetto possa essere apprezzato come "ricerca pilota", con il principale obbiettivo di compiere un'analisi preliminare e sperimentale su come il tema del diritto d'autore nell'era digitale possa essere studiato e approfondito con strumenti più tipicamente sociologici e non strettamente giuridici o economici. La mia speranza è quella di avere l'occasione di poter in futuro riprorre la survey (la stessa o più probabilmente una simile, rinnovata e migliorata), che permetta di raccogliere molti più dati e di coprire un campione statisticamente più ampio e significativo. Anche per questo, sappiate che ogni commento e suggerimento che vorrete lasciare sulle pagine di questo sito sarà per me preziosissimo, proprio nell'ottica di una futura riproposizione della ricerca. Il progetto dunque è davvero "aperto"... e non solo dal lato della licenza adottata.
obbiettivi della ricerca
La ricerca ha lo scopo generale di fornire per la prima volta lo spunto per un'analisi della proprietà intellettuale che tenga conto debitamente della visuale delle "persone comuni" e non solo degli opertori del settore (cosiddetti "stakeholders") o degli esperti.
Infatti, sono davvero poche le ricerche attualmente disponibili che si siano poste in quest'ottica. Gran parte di esse, specie quelle commissionate dalle grandi multinazionali della produzione di contenuti creativi o di software, sono state condotte con un chiaro intento di sondare le tendenze del mercato, indagando le opinioni delle persone in quanto consumatori e potenziali acquirenti, e non come individui in senso più neutrale. Da ciò non può che derivare una distorsione nel tipo di dati raccolti, o quantomeno una portata limitata della loro significatività descrittiva.
Infatti, sono davvero poche le ricerche attualmente disponibili che si siano poste in quest'ottica. Gran parte di esse, specie quelle commissionate dalle grandi multinazionali della produzione di contenuti creativi o di software, sono state condotte con un chiaro intento di sondare le tendenze del mercato, indagando le opinioni delle persone in quanto consumatori e potenziali acquirenti, e non come individui in senso più neutrale. Da ciò non può che derivare una distorsione nel tipo di dati raccolti, o quantomeno una portata limitata della loro significatività descrittiva.
Dunque questa ricerca vuole porsi in un'ottica differente e intende spostare il focus su tre grandi aree di indagine:
- i comportamenti più comuni fra gli utenti della rete, ovvero come solitamente gli utenti si comportano quando devono acquisire o diffondere materiali coperti da diritto d'autore;
- la percezione che gli utenti della rete effettivamente hanno del problema "diritto d'autore", cioè se lo sentono come un problema importante o secondario, come un elemento utile o solamente fastidioso, etc.;
- il livello di consapevolezza degli utenti della rete sui meccanismi e principi che stanno alla base del diritto d'autore, così da capire quanto effettivamente essi siano informati sull'argomento.
come citare questo progetto
Qualora vogliate citare o fare in qualche modo riferimento a questo progetto, vi invito a utilizzare questa formula:
Aliprandi, S. (2012): A survey about copyright in the digital age (presentazione online), www.aliprandi.org/copyrightsurvey
Se invece citate gli articoli correlati al progetto (vedi pagina), potete invece utilizzare questa formula
Aliprandi, S. (AAAA): [Titolo dell'articolo], [rivista, numero/fascicolo, pagine]; anche disponibile online su www.aliprandi.org/copyrightsurvey
Siccome tutto il materiale e i dati relativi a questa ricerca saranno disponibili liberamente con licenze di tipo open content, l'unica cosa che chiedo in cambio è il riconoscimento intellettuale come autore. Vi prego quindi di citare in modo corretto e completo i contenuti qui pubblicati, nonchè di linkare correttamente la licenza applicata. Nel caso di dubbi su come citare, contattatemi senza problemi.
Punti per una nuova indagine
RispondiEliminaabbiamo trovato l’archivio di redazione (AdR)di un quotidiano nato nel 1848 e fallito 1983.
L’AdR contiene la collezione degli articoli pubblicati da TUTTE le testate dell’epoca (circa 50.000.000 di articoli), inseriti in “buste” intestate al “personaggio” o al “fatto di cronaca”, “località” e/o “associazione sportiva” ecc.
Il ns progetto prevede di realizzare un sito di e-commerce nel quale verrà pubblicata la lista delle “voci” per proporre in acquisto on demand il singolo fascicolo ad un prezzo è definito dal numero di articoli relativi all’argomento.
I fascicoli saranno la “collezione” di articoli sul singolo argomento, proposti sia in formato cartaceo che come immagini digitali su DVD a “sfogliazione” o in testo integrale.
Ogni articolo impaginato in formato A4 (come nelle rassegne stampa) con (se reperibile) il “nome della testata origine, la data di pubblicazione ed il numero della pagina” .
In basso, i riferimenti dell’archivio che possiede gli originali o il nome della società che ne curerà la commercializzazione La P.A. cui appartiene l’Archivio non è in grado di finanziare né di realizzare una operazione così importante e rendere fruibile questa enorme base informativa della “Storia d’Italia per argomenti” ed è intenzionata a permetterci il recupero, che dovremo realizzare con ns risorse .
La normativa italiana sul diritto d’autore (copyright) Legge 22 aprile 1941 n. 633 e successive modifiche, indica che è possibile riprodurre non più del 15 % di un libro o di una pubblicazione (uno o due articoli esportati da un giornale in formato A2 dell’epoca anche se solo di 4 facciate, sono sicuramente inferiori sia al 15% dell’edizione di una giornata, che di un anno, ecc.)
Il copyright sugli articoli anteriori al 1935 dovrebbe essere scaduto ( 70 anni ad oggi).
Poiché la testata è fallita, chi potrebbe permetterci di utilizzare gli articoli più recenti ?
Non siamo riusciti a trovare uno studio legale in grado di darci una risposta certa.
Non abbiamo trovata una risposta neppure nelle vs FAQ di CC .
Domanda 1 : Chi è oggi il titolare, il proprietario dei diritti di articoli di un quotidiano fallito nel 1983 che non ha riprese le pubblicazioni ?
Domanda 2 : Chi è oggi il proprietario dei diritti se il creatore degli articoli pubblicati su un quotidiano fallito è deceduto ?
Il poter citare una licenza CC su ogni fascicolo , in questo progetto sarà determinante sotto il profilo legale.
Grazie per il Suo parere legale
Gian Franco Bechis
g.bechis@idea-archivi.it 011/5176444 348/7827077
Difficilmente troverete risposta ad un quesito così complesso e specifico nelle FAQ di un sito o in una lista di discussione. É un caso sicuramente interessante, che però necessita di una seria analisi giuridica. Provvederó a contattarla in privato per valutare i termini di un'eventuale consulenza. Cordiali saluti.
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